Progetto XTC

DESCRIZIONE DEL PROGETTO XTC (Per tutti consapevolezza)

Contesto locale

Descrizione dei problemi del territorio interessato che implicano interventi preventivi, di riduzione del danno, di reinserimento lavorativo.

L’uso e l’abuso delle droghe sintetiche è un fenomeno che interessa le discoteche del Comune di Latina in maniera ingente. Le stime statistiche in campo nazionale mostrano come nel 1995 rispetto al 1994 le quantità di Ecstasy e di LSD sequestrate si sono incrementate del 117,70% e del 24,68%. L’uso di ecstasy negli utenti dei servizi pubblici è passato da meno di 10% del 1992/93 a quasi il 33% nel primo trimestre 1995. I consumatori vanno dai 50.000 agli 85.000 giovani per ogni settimana, nelle sole discoteche. L’esperienza maturata con il progetto “Mosaico” in alcune discoteche del Comune di Roma ha evidenziato che oltre l’80% dei frequentatori sono consumatori di droghe sintetiche. Questi giovani appartengono allo stesso target che si contatterà con il presente progetto nelle discoteche del Comune di Latina, come sopralluoghi nelle sale da ballo che saranno interessate e informazioni raccolte dai ragazzi che le frequentano hanno mostrato. Riteniamo quindi importante attuare una politica di prevenzione nella discoteca.

Descrizione dei fenomeni locali, attraverso cui i suddetti problemi si manifestano.

Nelle discoteche più che di prevenzione si sono attuati, finora, interventi di repressione da parte delle Forze dell’Ordine. Questo con scarsi risultati dovuti sia alla dislocazione periferica delle discoteche interessate, sia all’ingente numero di frequentatori, che possono superare le 2-3 mila persone. Discoteche aperte a volte per 12 e più ore, dove i ragazzi ballano ininterrottamente, sostenuti dagli psicostimolanti mischiati agli alcolici, al ritmo martellante della musica techno, ascoltata ad un volume ben oltre quello generalmente sopportabile. Oltre ai danni psicofisici dovuti all’assunzione di sostanze e i rischi di incidenti stradali, date le distanze delle discoteche dai centri abitati, sono da considerare le MST in relazione alla disinibizione dei comportamenti sessuali, lì spesso consumati, che queste nuove droghe inducono. Inoltre tali sostanze facilitano l’attuarsi di comportamenti aggressivi, come testimoniano le numerose risse che avvengono nei locali da ballo, tanto da rendere necessario ai gestori l’assunzione di personale preposto, i buttafuori.

Quale contributo può offrire il presente progetto alla soluzione dei suddetti problemi.

Con il presente progetto si vuole prevenire i comportamenti a rischio, promuovendo la salute permettendo lo sviluppo delle risorse e delle potenzialità di ognuno, e proponendo un uso alternativo del tempo libero non fine a se stesso, autodistruttivo e trasgressivo, ma finalizzato ad una crescita e alla formulazione di obiettivi. Perché la discoteca possa diventare un luogo di sano divertimento, in linea con l’intervento proposto dal Ministro per la Solidarietà Sociale del Marzo ‘97, per “svolgere una funzione di …dissuasione dai comportamenti nocivi ed autodistruttivi…” e per “rendere più sicure le discoteche ”. Si vuole inoltre lavorare per creare una cultura di auto aiuto che consenta l’acquisizione, la gestione e la diffusione di concetti, atteggiamenti e procedure utili a favorire la prevenzione dall’uso degli stimolanti, attivandola all’interno della stessa popolazione degli assuntori.

EVIDENZE DI EFFICACIA

Questo progetto si centra fondamentalmente sulla Peer-Education (educazione tra pari). L’efficacia di tale modello innovativo di intervento è legata al fatto che, in ambito preventivo, i giovani sono più disponibili sia all’ascolto sia al dialogo quando esso si realizza fra coetanei. Il confronto con Pari, considerati leader, può portare alla modificazione dei comportamenti a rischio che si vogliono prevenire. In tal senso l’intervento sarà centrato sui micro e macro gruppi piuttosto che sul singolo individuo. In Italia sono già stati realizzati interventi di questo genere per quel che riguarda la prevenzione delle MST, con un esito positivo. Nei paesi anglosassoni tale modello è ampiamente adottato. Le osservazioni rilevate dagli operatori e dai pari in ogni serata, verranno codificate su schede appositamente create, per raccogliere in formazioni sulle sostanze usate, sulle modalità di consumo, sulla tipologia dei consumatori, sul tipo di contatto tra gli operatori ed i ragazzi (profondo o superficiale), su eventuali invii ai Servizi e sul materiale distribuito.

OBIETTIVI

Generale

Prevenire l’uso e l’abuso delle droghe sintetiche da parte di adolescenti e giovani, che attualmente risultano essere i maggiori consumatori di queste sostanze, attraverso azioni di informazione e formazione relativamente a tale argomento. Andando direttamente nei luoghi del consumo, che risultano essere per eccellenza, come testimonia la letteratura scientifica citata, le discoteche. Attraverso la realizzazione di queste azioni si vuole da un lato promuovere il benessere dell’individuo e del gruppo cui appartiene. Dall’altro, ci si propone di prevenire “i rischi del sabato sera” favorendo nel giovane la consapevolezza dei suoi comportamenti e l’acquisizione di adeguate chiavi di lettura dei rischi che può correre.

Tutto questo andando incontro al ragazzo e non attendendolo nei servizi indoor, nei quali l’affluenza di questo particolare tipo di consumatore non si rivolge, non considerandosi un tossicodipendente.

Specifici

– Stimolare e promuovere l’autonomia e la consapevolezza della persona attivando e sviluppando la capacità di scelta dei singoli come valore positivo

– Incrementare la conoscenza sulla diffusione delle nuove sostanze psicotrope

– Aumentare l’informazione della popolazione giovanile sulle nuove sostanze

– Contribuire ad incidere sulla percezione sociale del fenomeno dipendenza

– Affrontare situazioni di sofferenza individuale e collettiva, che comportano condizioni di rischio di dipendenza

– Contribuire, all’interno di un sistema di politiche sociosanitarie integrate, a creare più “sicurezze” nel territorio

INTEGRAZIONE TERRITORIALE

La prevenzione delle nuove droghe è un processo complesso e difficile, vista anche la percezione da parte dei giovani di normalità del loro uso. Sono necessarie quindi azioni diversificate e complementari, che coordinino e rendano più visibili le opportunità già esistenti e che coinvolgano le discoteche dove tali sostanze vengono consumate. Promuovendo, al loro interno, una informazione attendibile, seria, mirata e capillare. Per raggiungere tale obiettivo è stato preso previo accordo con i gestore delle discoteche nel territorio della ASL di Latina che si sono dichiarati disponibili alla collaborazione per rendere i loro locali più sicuro.

Si prevede, per ogni attività, l’integrazione operativa tra il SERT, altri servizi sociosanitari della Az..U.S.L. in questione e le associazioni presenti sul territorio, mettendo in atto tutte le sinergie possibili.

INNOVATIVITA’

Tale progetto è innovativo in quanto si basa su un modello di intervento come la Peer-Education che finora è stato utilizzato, con buoni risultati, in contesti extra Europei e che è in fase di sperimentazione in Italia (con l’O.E.R. Lazio), in Grecia e in Spagna. Un altro fattore di innovatività è rappresentato dal fatto che gli operatori contattano i giovani direttamente presso i luoghi ricreativi da loro frequentati. Finora è il giovane che deve rivolgersi ai servizi già esistenti per avere informazioni e consulenze. Noi proponiamo che giovani appositamente formati, all’interno delle discoteche in questione incontrino i loro pari nei luoghi del tempo libero e si presentino come modelli identificatori positivi. La letteratura scientifica ha dimostrato che questa è la modalità ottimale perché si realizzino cambiamenti nei comportamenti trasgressivi ed autodistruttivi negli adolescenti. L’esperienza maturata dall’équipe degli operatori nel Progetto Mosaico ha mostrato la validità di quest’esperienza riproponibile nel territorio di Latina

TRASPARENZA

Ogni azione del progetto verrà promossa e ampiamente pubblicizzata precedentemente in modo da permettere la verifica e la partecipazione in ogni fase dell’iniziativa. In itinere sarà prodotto un report delle attività svolte ogni due mesi con i relativi risultati. Al termine del progetto saranno inoltre prodotti degli atti dell’esperienza per una divulgazione nelle agenzie sociali interessate, rendendo fruibile e riutilizzabile tale intervento pilota.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEL PROGETTO

Aggiornamento degli operatori coinvolti, provenienti dall’Esperienza del progetto mosaico, realizzato nelle discoteche del Comune di Roma. Preparazione del materiale grafico informativo da distribuire nelle discoteche. Presenza continua nelle discoteche già individuate e i cui gestori si sono resi disponibili a collaborare per renderle più sicure. Costituzione di un gruppo di lavoro integrato per far diventare la discoteca come polo di una rete, promuovendo forme di raccordo con i servizi strutturati esistenti ma estensibile anche ai centri di aggregazione giovanile non istituzionali, come ad esempio i centri sociali.

Selezione e costituzione di un’équipe di pari, giovani contattati nelle discoteche. Informazione scientifica del personale che lavora nelle discoteche sulle sostanze e sul cosa fare in caso di malore dei ragazzi.

GRUPPI BERSAGLIO

Tipologia: giovani dai 14 ai 25 anni

Numero dei destinatari: 30.000 contatti con distribuzione di materiale

Luoghi di contatto: discoteca

Tipologia: giovani dai 14 ai 25 anni

Numero dei destinatari: 3.000 contatti con colloqui approfonditi

Luoghi di contatto: discoteca

Tipologia: giovani “leader naturali” (peer educator) tra i 18 e i 25 anni

Numero dei destinatari: 100

Luoghi di contatto: discoteca

Tipologia: personale impegnato nelle discoteche (DJ, Vocalist, Cubiste, Barman, Buttafuori, Gestori)

Numero dei destinatari: 60

Luoghi di contatto: discoteca

EFFETTI ATTESI

Incrementare il grado di informazione sulle sostanze sintetiche nella popolazione generale. Modificare l’attuale percezione che i giovani hanno degli entactogeni come di droghe leggere e poco pericolose. Modificare l’atteggiamento di distacco e il pregiudizio nei confronti dei consumatori di tali sostanze, favorendo la vicinanza e l’accoglienza del disagio che i giovani consumatori esprimono. Modificazione dei comportamenti e della percezione del rischio dei giovani. Proporre una idea nuova di discoteca come luogo per vivere un sano divertimento. Creare delle sinergie tra strutture esistenti sociosanitarie e strutture non istituzionali in cui i giovani trascorrono il tempo libero.

STIMA QUANTITATIVA

Sensibilizzazione ed informazione di 33.000 frequentatori di discoteche.

Formazione di 100 “leader naturali”.

Formazione di 60 adulti che lavorano nelle discoteche.

METODOLOGIA E STRUMENTI

La metodologia che verrà utilizzata per il raggiungimento degli obiettivi sarà di tipo prevalentemente pragmatico. Centrale sarà la costituzione del gruppo di lavoro integrato, formato dagli operatori con adeguata esperienza che realizzeranno gli interventi sul territorio; ugualmente importante sarà la costituzione delle équipe di pari e delle équipe di operatori sociali che operano nell’intera regione cui verrà riportata l’esperienza raccolta nel loro Territorio. Verrà realizzato un materiale informativo ad hoc che tenga conto del target cui è rivolto nella grafica e nel linguaggio utilizzato per poter adeguatamente contattare i gruppi bersaglio e per promuovere e pubblicizzare le varie iniziative.

INTERLOCUTORI COINVOLTI

I principali interlocutori che verranno coinvolti saranno, i giovani opportunamente selezionati e formati che faranno parte dell’équipe dei pari, sia nella scuola sia all’esterno; gli insegnanti ed i genitori che saranno coinvolti nei corsi di formazione in quanto figure significative per gli adolescenti; il personale delle discoteche (disc-jockey, cubiste, buttafuori, barman etc), che verrà coinvolto attivamente in ogni iniziativa all’interno dei locali; gli operatori dei servizi pubblici e privati già esistenti nel territorio della regione Lazio, che verranno formati, in modo adeguato per poter utilizzare questi nuovi strumenti e metodologie sul campo (scuola, discoteca, muretti), e per poter creare una rete di servizi che interagiscono in maniera efficace tra loro; i mass-media: principalmente radio e riviste specializzate, che si rivolgono alla popolazione giovanile.

La Coop. “Il Cammino”e le Associazioni “Parsec” e “La Tenda” si faranno carico 1/3 ciascuno della realizzazione dell’intervento e degli oneri di spesa

Bibliografia recente sulle nuove droghe psicostimolanti

– Bollettino per le Farmacodipendenze e l’Alcoolismo, N.1, 1995 e N.2, 1997

– British Medical Journal, 17, 1992, “L’ecstasy e la danza della morte”

– Journal of Serotonin Research, 1, 1995, “I pericoli alla guida connessi all’uso di MDMA (ecstasy)”

– Intervento del Ministro per la Solidarietà Sociale, On.le Livia Turco, alla II conferenza Nazionale sulle tossicodipendenze Napoli, Marzo 1997.-Bollettino per le farmacodipendenze e l’alcoolismo n. 1, 1995 e n.2, 1997.

– “Progetto interistituzionale di educazione fra pari” del Provveditorato agli Studi di Bologna anno scolastico 94/95.

– Pubblicazioni del UCSF Center for AIDS Prevention Studies – San Francisco Peer Resource Program.

– N. Saunders, “E come ecstasy”, Feltrinelli, 1997

– R. Bricolo, “Emergenza ecstasy: conoscere per prevenire”, L. Cantoni ed., 1996

– A. Bagozzi, “Generazione in ecstasy”, Ed. Gruppo Abele, 1997

-M. N. De Luca “Le tribù dell’ecstasy”,1996

– D. De Masi, “Ozio creativo”, NIS, 1996

-G. M. Bertin, “Educazione al cambiamento”, La Nuova Italia, 1996.