LA COCAINA

9 Novembre 2018 0 di Roberto Torresi

Depliant informativo distibuito dagli operatori del

“Progetto Mosaico”

Della Cocaina si sa che…

La cocaina , una polvere bianca e cristallina, è un alcaloide (scoperto nel 1860 da Albert Niemann) che si ricava dalle foglie di una pianta (Erytroxylon Coca) diffusa soprattutto negli altipiani del Sudamerica.

Gli abitanti di tali regioni sin dall’antichità (2500 a. C.) hanno masticato la foglie di Coca per sopportare le difficili condizioni ambientali ( altitudine, fatica, fame e sete). Nel mondo Occidentale il più comune metodo per consumare la cocaina è quello dello sniffing (cioè con il naso) anche se sopattutto nei tossicodipendenti cronici, può essere iniettata per via indovenosa o fumata (crack).

Negli USA nel 1985 circa 22 milioni di persone avevano usato cocaina; contrariamente a quanto accade per hashish e tabacco, l’inizio dell’uso di cocaina può avvenire anche in età avanzata.

Agisce se sniffata dopo pochi minuti, iniettata o fumata (crack) quasi immediatamente.

La cocaina è rapidamente metabolizzata con un’emivita di 30-90 minuti (ciò significa che i suoi effetti svaniscono velocemente)

I suoi effetti si esplicano nel cervello determinando euforia, diminuzione del senso di fatica, sensazione di grande lucidità mentale, riduzione del bisogno di mangiare e di dormire, accentuazione delle percezioni visive ed uditive (colori più accesi e suoni più vivi). Tali effetti “up” o “high” sono associati a tachicardia (aumento dei battiti cardiaci al minuto), aumento della pressione arteriosa, aumento delle reazioni di difesa.

Dopo il periodo degli effetti “up” si determina, in concomitanza della diminuzione della cocaina nella circolazione ematica, il periodo “down”, che consiste in uno stato di profonda depressione. Nel tentativo di eliminare tale stato molto spesso l’assuntore di cocaina è indotto ad assumerla di nuovo, consumandone così grossi quantitativi in poco tempo (binge: abbuffata)

Effetti indesiderati immediati possono essere ansia, attacchi di panico, sindromi allucinatorie, senso di morte imminente, collasso e depressione respiratoria.

L’uso cronico di cocaina determina tremori, dimagramento, midriasi (pupille dilatate), ulcerazioni del setto nasale che può perforarsi (quando viene sniffata), irritabilità, depressione, allucinazioni, apatia e sonnolenza.

Controindicazioni

Per le sue azioni sul sistema cardiocircolatorio, sul sistema respiratorio e sul cervello la cocaina è particolarmente pericolosa per chi ha problemi cardiaci, polmonari, soffre di epilessia o disturbi mentali.

Riducendo il senso di fame e di stanchezza è pericolosa per i diabetici (ipoglicemia) e naturalmente si deve evitare, come tutti i farmaci, in gravidanza.

La cocaina dà dipendenza psichica e fisica e può dare una sindrome da astinenza. Nell’uso cronico si determina in molti casi il craving, cioè il bisogno irresistibile di cercare e procurarsi la cocaina.

L’overdose di cocaina non può essere trattata con un farmaco specifico, come nell’overdose di eroina, e quindi si possono usare soltanto farmaci che hanno un effetto sedativo (tranquillanti).

Tuttavia, vista la rapidità con la quale la cocaina esplica le sue azioni, nella maggior parte dei casi, ma non sempre, la crisi si può superare anche senza l’aiuto di alcun farmaco.

La cocaina e la legge

La cocaina è considerata droga pesante, è inserita nella tabella 1, come l’eroina.

Il possesso per uso personale comporta sanzioni amministrative. La vendita, l’acquisto ed il possesso per un uso non personale sono reati perseguibili con la reclusione.

Consigli

A causa dell’elevato costo la cocaina finisce per determinare dei seri problemi finanziari a chi ne fa un uso assiduo.

Per le sue spiccate proprietà euforizzanti può far sopravvalutare le proprie capacità facendo compiere gesti, azioni e comportamenti pericolosi per sè e per gli altri.

L’uso di cocaina endovena con siringhe ed aghi non sterili rappresenta un comportamento a rischio per l’acquisizione di malattie come le Epatiti e l’AIDS.